Game Designer: L’idea
Una notte non ben precisata del 2017, una delle tante in cui faticavo a dormire, il pensiero volò, come spesso fa, ai giochi da tavolo e in particolare alla mia meccanica preferita: i ruoli nascosti. In quel momento non fui consapevole di quello che sarebbe scaturito da quell’ennesimo pensiero, mi girai dall’altra parte e continuai a tentare di dormire.
Ore 5:00 la sveglia mi chiama, mi dirigo nella fabbrica dove lavoravo al tempo: un’azienda della zona, con circa 100 dipendenti, che opera nel settore della meccanica(e niente, i giochi da tavolo sono sempre lì, in ogni cosa della mia quotidianità) per svolgere il mio turno di lavoro.
Ore 14:00 finisco il turno, mi cambio e torno a casa. Credo sia stato quello il momento, quel momento in cui ti balena in testa un’idea, che a te sembra geniale: voglio il mio gioco da tavolo.
Game Designer: La realizzazione
Acceso il PC, mi blocco, “ma da dove diavolo si parte?”, da dove partono i Game Designer?
Apro Excel, lo chiudo, lo riapro, penso “no, partiamo dalle regole”, Word, ben “il titolo?” non saprei proprio sul momento, “Project Alpha”. Decido che per iniziare va bene, alla fine si tratta di un’idea, un’entità ancora troppo astratta per avere un nome ben preciso.
Così comincio a pensare alle meccaniche, alle idee, passano giorni, settimane, scrivo la prima bozza del regolamento e riapro Excel, creo un tabellone, le carte, le tessere ed eccolo lì che prende forma.
Molto spartano, ma è una prima versione, per provarlo, vedere se piace se funziona. Vado in copisteria e faccio stampare il tutto.
Game Designer: I playtest
Ora devo trovare qualcuno con cui provarlo, per fortuna c’è l’associazione, ogni venerdì sera ci si trova a giocare, giocare e ancora giocare, lo porto lì, qualcuno lo proverà sicuramente.
Passano gli anni, facciamo un sacco di partite di prova, il gioco piace, mi suggeriscono alcune modifiche, che io apporto, e continuiamo a provarlo, il gioco sembra funzionare, sono contento, decido di lavorare ad una versione più “ergonomica” e graficamente piacevole, stavolta con software più performanti. Mi sforzo di imparare ad usare Illustrator e ne viene fuori qualcosa di per lo meno carino.
Questa volta decido di non stampare su carta il prototipo, per testarlo va bene l’altra versione. Questa la tengo come file digitale, da mandare in giro, o per altri usi, sì, ma quali usi?
Un carissimo amico si offre di aiutarmi a creare la versione digitale del gioco, che sbarca così, in forma privata, su tabletop simulator.
E ora?
Ora c’è la parte più difficile, trovare un editore.
Siamo al 2022, sono passati 5 anni da quando l’idea è diventata qualcosa di più concreto, inizio a contattare alcuni editori, e attendo, attendo, attendo…attendo di venir considerato un Game Designer non professionista.